Questo sabato bei ritorni, di alcuni che non vedevo dampo’ e grandi soddisfazioni per questo anello strapanoramico, che ci ha tenuto impegnati in una lunga giornata, fatta di stradine sbagliate con l’auto, tronchi da superare salendo coi gomiti, ripidi strappi intervallati da lunghi traversi in piano. E poi il Disgrazia, il Bivacco, il Lago, e dopo di lui il camminare a vista cercando la croce, per tornare a planare sulla dorsale di Scermendone, lasciandoci la Val Terzana alle spalle coi suoi Corni Bruciati a gettare rocce. Dopo 17 km e quasi 1200 m, quella lattina marca “Birra” bevuta oramai a sera è sembrata buona come neanche un monaco trappista avrebbe saputo farla… Giornate lunghe per gli occhi, e di più per i piedi, che tornano tardi a casa a dormire un po’ in attesa del domani al Campelli…