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19 Settembre 2020 – Galehorn

Uscita strappata coi denti alle nuvole basse, in una chiusura d’estate che mi sarebbe piaciuto portare a casa con il panorama del Galehorn. Così non è stato, perché non tutte le ciambelle possono riuscire col buc perfetto. La ciambella però era buona e cotta a dovere, cosicché tutti hanno concordato sulla bontà di un tracciato che merita migliori fortune. Ad ogni modo quando riesci a pranzare in vetta a 2800 m non va poi così male… Da segnare, prima giornata in cui le mani ad un certo punto son diventate fredde, e qualche impreparazione nello zaino dei partecipanti. Può capitare, ma non dovrebbe: lo zaino adda pesa’ e dovete partire con cose al seguito, che nella caldazza milanese non pensereste mai potrebbero tornarvi utili.

Che altro dire, acqua non ne abbiamo presa, ed il cambio di giornata ha sortito l’effetto sperato. Le nuvole basse poi, se da un lato tolgono spazio al piacere dell’orizzonte, dall’altro stimolano l’attenzione: agli spiragli che ogni tanto concedono uno scatto, ai contrasti che a volte rendono l’atmosfera affascinante, alla ricerca del vicino, del dettaglio, come gli innumerevoli residui di proiettili incontrati sul tracciato, che è una delle piazze di tiro utilizzate dall’esercito svizzero per le sue esercitazioni periodiche (a proposito, qui potete consultare zone e calendario per vedere quando è necessario starsene alla larga, comunque nel weekend non dovrebbero spararvi addosso…)

lunghezza: 14,1 km     dislivello: +/- 1100 m     tempo: 7 h

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