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I coltelli sono quelli che avevamo tra i denti in questa due giorni, perché le Grigne hanno bisogno di un po’ di cattiveria addosso, quando si esce dal bosco e si punta alla cima. Io poi arrivavo da una settimana di placche in gola e tornavo a camminare ancora pieno di antibiotico… i coltelli li ho anche ingoiati! Le catene sono state il compagno di viaggio, il tredicesimo in lista, che qualcuno si è portato anche nel sacco lenzuolo… Le carezze sono quelle delle nuvole ai versanti della Grigna, così frequenti che ti vien da pensare le abbiano modellate loro quelle creste nel corso del tempo, e spesso, gelose del loro operato le nascondano, per concederle solo a chi è lì dopo un temporale. Sono tante le foto, ma ognuno aveva diritto a comparire, per la fatica compiuta, la roccia calpestata e le maglie di metallo sgranate come un rosario in questi due giorni perfetti. Grazie gruppo, dopo lo stop forzato mi avete rimesso in piedi alla grande, ed è stato splendido portarvi al Brioschi.

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