06 Giugno 2021 – Colle della Vecchia Indietro nel tempo, su splendide mulattiere volute negli anni di fine 1800 da un senatore locale. A cercare massi che parlano di antiche leggende, di amori infranti e lunghe attese di ricongiungimenti eterni. Un gran bel luogo il Lago della Vecchia, ed anche il sovrastante passo, che, sempre su tracciato lastricato, porta a scendere in Val d’Aosta. Per una volta, né stretti sentierini, né comodi stradelli: un’escursione senza difficoltà tecniche né dirupi, checché se ne dica… 😉 dove cercare il proprio posto sulla montagna, e salire, semplicemente salire, spalancando gli occhi, asciugando il sudore, ascoltando quel ritmo muto che prova a farci danzare da una roccia all’altra. Ed è bello quando ci si riesce, a danzare. Gruppo sgranato oggi e molto, quindi cambi di strategia in corso d’opera, e percorso a mete differenziate: chi si fermerà al Lago, chi proseguirà al Passo. Chi berrà una birra al rifugio, chi mangerà un hamburger d’alta quota. I ragazzi del rifugio sono giovani di qui, che si portano su il fresco a spalla, per +800 m di mulattiera, ed una birra per accompagnare le trofie portate da casa gliela compro volentieri. Che poi si sa, la birra aiuta a scendere, e quando negli ultimi 10 minuti inizia un po’ a piovere pensi quasi che valga la pena di bagnarsi un po’… ma poi mi copro lo stesso, che di un altro telefono annegato ne farei anche a meno. Su un tracciato che passava per questo lago, l’anno passato avevo assaggiato un po’ di carne dell’orso, con tre avventurosi dei miei, ed ogni tanto ci sta. Oggi l’orso l’ho visto solo sulla roccia insieme alla vecchia, ed ho assaggiato una bionda alla spina. Ogni tanto ci sta pure questo. Gran giornata, bei ritorni, parole fitte con Davide, uova rotte con Eli, due fenomene che se le montagne le facessero in discesa sarebbero sempre prime, e chissà, magari un giorno capirò anche come far stare zitto Giovanni per 10 minuti… lunghezza: 13,4 km dislivello: +/- 1150 m tempo: 7 h 30′